( Ove non diversamente specificate le fotografie sono state scattate dagli artisti e/o dagli organizzatori degli eventi )

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Danièl Nicolàs Schiraldi : “Istinto di sopravvivenza”

Vernissage : dalle ore 19 di giovedì 12 dicembre. Dalle ore 21 recitazione di brani poetici e in prosa di Matteo Bosco e di Fabrizio Gilardi da parte degli autori stessi.

Pub “La Strada - vino letterario”

Via Carlo Patellani 4

Milano

 

Vernissage : dalle ore 19 di giovedì 12 dicembre. Dalle ore 21 recitazione di brani poetici e in prosa di Matteo Bosco e di Fabrizio Gilardi da parte degli autori stessi.

 

Durata mostra : da giovedì 12 dicembre a mercoledì 8 gennaio 2014

 

Ingresso libero

 

Orari : da domenica a giovedì 18.00-1.00 ; venerdì e sabato 18.00-2.00

 

Curatore : Fabrizio Gilardi di Action Art 3277881164

Note : organizzazione e ufficio stampa a cura di Action Art

 

Email : fabgilgoin@tiscali.it

 

 

Istinto di sopravvivenza

 

 

Osservando i ritratti di umani dipinti da Danièl Nicolàs Schiraldi, si riscontrano degli elementi che spesso ricordano le figure dell'arte ancestrale di popolazioni tribali. Il tratto comune che puo' essere definito portante è tuttavia costituito dal fatto che, in tali rappresentazioni, gli occhi risaltano come la componente più marcata delle opere e sono quasi sempre ben aperti, talvolta, vien da dire, spalancati.

Se questa importanza attribuita agli occhi da Schiraldi sia un tentativo di vedere dentro le persone attraverso una rappresentazione che, pur lontana dal realismo, ci renda percettivamente il soggetto, o se piuttosto in essa prevalgano i vissuti dell'artista che prova a renderceli con le espressioni degli occhi altrui, ossia, volendo esssere un po' accademici, se prevalga in lui un concetto impressionista o espressionista, è questione aperta.

Schiraldi parla spesso della sua vita trascorsa, fino al 2012, in buona parte nell'ambito della Comuna Baires, esperienza artistica ma anche di vita in comune dai contenuti fortemente totalizzanti che, nei suoi circa quattro decenni di esistenza, è stata laboratorio di sviluppo umano, ma anche isola diversa dal mondo circostante. Tutte queste cose hanno portato chi come Daniel, nella Comuna è cresciuto a sviluppare una forte componente istintuale e proprio qui sono da ricercare molte chiavi di lettura del lavoro di questo giovane artista.

Si puo' dunque ipotizzare un percorso circolare nel quale Danièl Schiraldi è incline a una ricerca dove riveste grande importanza l'istinto quasi animale che cerca di capire dagli sguardi, ma, osservando da un altro punto di vista, i ritratti di Danièl hanno un forte impatto visivo ed emozionale su di noi.

Dopo il venir meno della Comuna Baires, il diverso contatto con il mondo che ne è derivato, ha portato Danièl Schiraldi a elaborare una linea di ricerca con rappresentazioni in cui compare una pluralità di personaggi inseriti in paesaggi a tinte vagamente chagalliane; si tratta di quadri tecnicamente più ragionati, nei quali è riscontrabile un punto di vista tendenzialemente esterno, da mettere in relazione con la novità rappresentata per Schiraldi da una vita maggiormente inserita nel mondo metropolitano.

(testo di Fabrizio Gilardi)

 

 

Danièl Nicolàs Schiraldi nasce l’11 Febbraio 1987 a Willaldea, villaggio sperimentale del teatro a carattere antropologico fondato nel 1984 in Argentina dalla Comuna Baires. Si potrebbe quindi dire che i suoi contatti con il mondo dell'arte sono iniziati ancor prima di vedere la luce. Pochi anni dopo la famiglia Schiraldi fa ritorno a Milano per seguire la parte locale dell'esperienza Comuna Baires. Nel capoluogo lombardo Danièl Nicolàs compie studi artistici e inizia a esporre le sue opere nel 2010. Tra il 2011 e il 2013 continua a esporre sia in forma personale che collettiva, in luoghi come la Design Library, l'Hotel Enterprise, il Circolo Ohibò per quel che riguarda Milano, e al castello Manservisi di Porretta Terme (Bo) nel 2011.

 

 

 

ACTION ART è una realtà no-profit nata a Milano nel settembre 2009, ad opera di alcuni appassionati d'arte guidati da Fabrizio Gilardi, artista e art promoter, con l'obiettivo iniziale di sostenere, attraverso l'organizzazione di mostre in location selezionate, giovani artisti emergenti alla ricerca di visibilità sul mercato, ma privi della rappresentanza di una galleria o di un curatore.

Action Art col tempo, ha allargato la propria sfera di azione all'attività di ufficio stampa e all'organizzazione di eventi nel campo della letteratura, della musica e della cultura in senso più generale, nel tentativo di dare voce a passione e voglia di creare, coinvolgere e scoprire le nuove forme attraverso cui l'arte contemporanea dà segno della sua capillare diffusione: coi colori, con le immagini, con i suoni, con le parole o, semplicemente, con il pensiero.

Durante il suo percorso, Action Art ha permesso alla creatività e a coloro che vi si applicano con amore e talento di realizzare degli obiettivi importanti, uno per tutti: far conoscere il proprio pensiero, un'istantanea del mondo scattata con la macchina della fantasia di ciascun artista.

Così come la creatività e la fantasia, nemmeno Acton Art si è mai fermata: nuovi progetti sono in cantiere e altrettanti vi entreranno, proprio con la collaborazione e lo spirito di partecipazione di molti.

 

 

(grafica Viola Colucci)

 

 

 

(scatti fotografici di Marco Francisco Schiraldi)

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"Tu quoque Cicciobello" ?

Fino al 19 settembre, presso La Strada-vino letterario, opere di Carlo Cecaro-Affissione Abusiva, a cura di Fabrizio Gilardi

Stavolta abbiamo scelto di trovarci l'ultimo giorno di mostra : se volete chiamatelo FINISSAGE


Mercoledì 18 settembre dalle ore 19 fino a tarda sera - Ingresso libero

Curatore : Fabrizio Gilardi di Action Art

Note : organizzazione e ufficio stampa a cura di Action Art

Genere : Arte contemporanea, personale

Email : fabgilgoin@tiscali.it

Web :  http://actionart.jimdo.com

 

 

"Tu quoque Cicciobello" ?

 

Non è difficile immaginare quale possa essere stato lo stupore che ha colto un grupoo di giovani piovuti un sabato sera in zona Navigli da quell'estrema landa periferica chiamata Bovisasca, nell'udire un anziano e distinto signore esclamare, con inequivocabile accento francese, la frase : "Tu quoque Cicciobello", alla vista di alcuni collage opera di Affisione Abusiva alias Carlo Cecaro.

Certo i coatti di borgata, come verrebbero definiti in ambiente romano, si sarebbero ancor più stupiti se avessero potuto conoscere l'identità del signore che aveva profferito le tre parole, delle quali solo l'ultima era a loro familiare.La diffusione dell'anedotto, partita dai giovani stessi rimasti colpiti prorpio nel sentire quel termine in bocca a un peronaggio tanto lontano dal loro ambiente, è arrivata alle nostre orecchie e abbiamo avuto modo di accertare che si trattava, nientemeno, di Jacques Villeglé, uno degli ultimi seguaci, dagli anni '60, della corrente artistica del Nouveau Realisme, con i suoi collage.Il nostro Cecaro ci ha assicurato che nel 2006, durante il vernissage della mostra personale di Villeglè alla galleria Tonelli di Milano, l'artista francese lo aveva omaggiato del catalogo con tanto di dedica scritta con lettere dell'"Alphabet socio-politiques", forma artistica da lui ideata nel quale ogni lettera contiene richiami, di volta in volta diversi, a simbologie diffuse nella realtà sociale e talvolta propriamente politica.

Non ci sentiamo tuttavia di giurare sulla veridicità della suddetta ipotesi riguardo all'origine dellafrase incriminata poiché, dopo qualche indagine, se ne è affiancata un'altra che narra di un docente russo che gironzolava per i cortili dei Navigli, e che, a differenza della grande maggioranza dei suoi connazionali fin lì giunti, non apparteneva né a categorie particolarment3e agiate né a quella dei russi residenti in Italia, trattandosi di un professore che insegna latino in un piccolo comune non lontano da Jasnaja Poljana.Il docente, stando ai si dice, aveva trascorso la serata precedente in compagnia di alcuni giovani dell'interland milanese, e, durante la sua visitam all'Atelier Chagall, alla vista di alcune opere palesemente riconducibili all'iconografia ortodossa, sarebbe rimasto impietrito per parecchi secondi e, riavutosi, avrebbe profferito con forza le parole fatali, forse attingendo ossimoricamente ai suoi lontani studi e alle nuove conoscenze di fauna milanese, pronunciadole però in un modo che si potrebbe tentare di rendere scrivendo : "Tu kvokve, Ciciobielo".

Un'ipotesi avanzata da ultima, da ritenersi però scarsamente attendibile, almeno a nostro avviso, è che durante un'animata discussione tra l'artista e il curatore, svoltasi, tanto per cambiare, nei famigerati cortili e vertente sui confini tra plagio e fonte di ispirazione nonché su casi di sospette copiature, non si sa bene quale dei due personaggi se ne sarebbe a un certo punto uscito dicendo: "La questione si potrebbe riassumere con un -Tu quoque !-E l'altro di rimando avrebbe affermato: "Certamente - Tu quoque Cicciobello !-

 

(testo di Fabrizio Gilardi)

 

 

 

Carlo Cecaro ( Milano 1962 ) cresce sui Navigli milanesi, dove tuttora vive manifestando un grande interesse per il fermento culturale in generale e per le arti visive più in particolare. Da circa un decennio si è lanciato nella ricerca artistica in prima persona interessandosi maggiormente all’arte pop e alla ricerca in essa di declinazioni più vicine alla contemporaneità. Nasce così nel 2006 il movimento dello Scatolage o “Pop art in scatola” e intorno al 2008, con il quadro-cartello “Vendesi voto di preferenza elettorale”, la prima realizzazione inerente alla trasformazione dei cartelli utilizzati nel mercato immobiliare che si è successivamente ampliata e allargata a molti messaggi divenendo “Cartellomania”, idea alla quale Carlo Cecaro ha lavorato insieme al grafico Bruno Acierno.Altro pseudonimo utilizzato da Cecaro è quello di Affisione Abusiva.Mostre con opere di Cecaro si sono svolte in diverse sedi espositive di Milano e altre città, ma la sua arte trova il miglior ambito espressivo nelle strade, dove il senso popolare delle sue opere assume maggior forza nel trovarsi in mezzo al fluire della vita e delle cose di ogni giorno

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FINO AL 21 LUGLIO, presso La Strada-vino letterario, mostra : "Gli artisti diventano opera d’arte", opere di Alejandro De Luna che lavora su ritratti pittorico-poetici di artisti e poeti

Vernissage : sabato 29 giugno , dalle ore 21.00 fino a tarda sera, presentazione della mostra di Alejandro De Luna e letture di poesie dal libro di ritratti e componimenti poetici dello stesso autore

- mostra ed eventi a cura di Fabrizio Gilardi

Pub “La Strada - vino letterario”

Via Carlo Patellani 4

Milano

 

Vernissage : sabato 29 giugno , dalle ore 21.00 fino a tarda sera, presentazione della mostra di Alejandro De Luna e letture di poesie dal libro di ritratti e componimenti poetici dello stesso autore

 

Durata mostra : da martedì 24 giugno a domenica 21 luglio 2013

 

Ingresso libero

 

Orari : da domenica a giovedì 18.00-1.00 ; venerdì e sabato 18.00-2.00

                                                                                                                                       

Curatore :  Fabrizio Gilardi di Action Art

Note : organizzazione e ufficio stampa a cura di Action Art

 

 

Email : fabgilgoin@tiscali.it

Web :
 www.actionart.jimdo.com

 

 

 

 

                Gli artisti diventano opera d’arte

 

I ritratti dal vero di Alejandro De Luna compiono un'opera di ricontestualizzazione dei cercatori d’arte che, nel loro insieme, vanno a costituire quello che potremmo definire l'odierno panorama dell’underground milanese, pur tenendo conto della presenza, tra i soggetti, di alcuni poeti già assai conosciuti.

L’artista spagnolo si sofferma soprattutto sul campo della poesia con il quale sente particolare affinità essendo egli stesso poeta, ma ritrae in maniera  pittorico-poetica anche artisti che utilizzano altri linguaggi come la musica e le arti visive.

La pittura di De Luna non manca di virtuosismo nell'arte del ritratto e trasmette una forte differenziazione per ciascuno degli artisti, frutto delle singolarità dei soggetti, così come della capacità di renderci in modo chiaro quelle che sono le diverse sensazioni suscitate nell’autore da ogni singolo personaggio. E’del resto caratteristica fondamentale per questo artista la riuscita nel tratto del viso, poiché questo si puo’ ritenere un componente di una triade tipica del ritratto, ma da lui affrontata in maniera assai peculiare. Di tale triade, gli altri due componenti sono lo sfondo e il corpo dell’artista ritratto per solito a mezzo busto. In questo il pittore madrileno sa creare un’interessante alternanza, dipingendo sfondi ricchi di contrasti cromatici e di tonalità calde, talora con caratteristiche di un figurativo da art-brut per sfociare spesso nell’aniconico. In tal modo è molto netto il contrasto con la figurazione rappresentativa utilizzata per i volti e vi è lo spazio per una terza fascia di sintesi rappresentata dalla zona del corpo, ove vi è grande dinamicità conferita dalle pennellate più audaci e da singole parole e spezzoni poetici che danno quasi una sensazione di vortice.

Alejandro De Luna riesce inoltre a farci sentire l’importanza e la forza poetica che acquisisce sinergicamente l'insieme degli artisti underground, come brodo di coltura per l’emersione degli eccellenti e come massa d’urto sulla cultura cittadina e non solo.

Esprimendo tutto questo, il percorso di Alejandro De Luna va al di là del dirci qualcosa sull’arte dei personaggi ritratti e magari su quello che sono loro, diventando arte con la maiuscola, e questa arte allarga ulteriormente i propri orizzonti riuscendo a darci un’idea di quello che è l’autore e di quelle che sono le sue scelte e le sue visioni.

De Luna utilizza con sapienza diverse tecniche, dal carboncino alla matita, dall'acrilico all'olio, intercalando la trama del ritratto con versi, a volte suoi, a volte opera dello stesso poeta ritratto, che l’artista scrive sulla superficie dell'opera, in maniera tale da essere a volte interpretabili nel loro linguaggio poetico, altre volte visibili a brandelli in una modalità che ci ricorda le opere della poesia visuale.  

Un'altra differenza riscontrabile è costituita dal fatto che, in alcuni casi, i versi vanno a costruire i lineamenti, quasi l'opera poetica diventasse  carne, conferendo grande forza all'insieme

mentre, in altri quadri, gli scritti sono posizionati più a lato, volendo così portare maggiormente l’attenzione dell’osservatore sui contenuti delle parole, fino ad allontanarsi dall’opera pittorica, pur senza separarsene completamente, nel caso delle poesie scritte su cartelli.

Alejandro De Luna si esprime di frequente anche con la modalità della performance che ben si presta al suo essere poeta e amante della musica, infatti egli arricchisce spesso le sue mostre con declamazioni di versi accompagnato dagli strumenti di alcuni amici musicisti, e ciò, insieme ai suoi interessi anche teatrali testimonia l'anelito a una forma d'arte totale che prenda vita dall'intersecarsi di tutte le forme espressive da lui approfondite.

Una ricerca che ha dunque  nel suo linguaggio aspetti poliedrici, che è in divenire, ma che trova potenza di insieme facendo risaltare l'amore di De Luna per le arti e per chi, talvolta con eccellenti successi, talvolta in maniera caotica, a esse si dedica.

 

(testo di Fabrizio Gilardi)

 

 

Alejandro De Luna, nome d’arte di Alejandro Lopez Luna Delgado (Madrid, 1974) da oltre cinque anni vive a Milano dove insegna lingua e cultura spagnola. Storico dell’arte per formazione accademica, si dedica da sempre a molte forme di espressione artistica.

 

 

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_ Un nuovo allestimento fotografico di Simone Menicacci con suo live musicale la sera di VENERDI' 5 LUGLIO al Balubà, in via Foldi 1, zona piazza Cinque Giornate a Milano

- mostra fotografica a cura di Fabrizio Gilardi

(fotografia di Francesco Stefanelli)

 

 

 

Simone Menicacci : "Il respiro dell'immobile", mostra fotografica a cura di Fabrizio Gilardi

Balubà
Via Foldi 1
Milano

Apertura mostra : venerdì 28 giugno ; venerdì 5 luglio dalle ore 21.30 live musicale dello stesso Simone Menicacci

Durata mostra : da venerdì 28 giugno a martedì 9 luglio 2013

Ingresso libero

Orari : Lun - Mer: 7.00 - 23.00
Gio: 7.00 - 0.00
Ven: 7.00 - 1.00
Sab: 8.00 - 1.00
Dom: 18.00 - 23.00


Curatore : Fabrizio Gilardi di Action Art

Note : organizzazione e ufficio stampa a cura di Action Art

Genere : Arte contemporanea, fotografia, personale

Email : fabgilgoin@tiscali.it

Web : www.actionart.jimdo.com



Il respiro dell’immobile

Simone Menicacci sviluppa una ricerca che sceglie come soggetti dell’immagine le cose e mai le persone, cercando però di trattarle come avessero un anima e, forse soprattutto, una coscienza. Tutto ciò è certamente un riflesso della nostra coscienza, sta di fatto, che, in questi scatti fotografici, le cose ci sembrano quasi avere una vita e ciò crea un fascino che puo’ portarci a sentire e capire qualcosa di più su di noi, visto che tutte queste sensazioni partono da noi e sono quindi un riflesso di ciò che noi siamo.

( Testo di Fabrizio Gilardi )


Simone Menicacci è nato a Vigevano nel 1977 e attualmente vive a Castello d’Agogna (PV). Si occupa di fotografia da circa cinque anni e ha esposto in diverse realtà della sua zona. E’ anche pittore con all’attivo, tra le altre, una mostra a Milano organizzata da Action Art, e musicista di solidi studi seguiti con costanza fin da bambino, che lo hanno portato a far parte di gruppi, come chitarrista e voce, spaziando tra diversi generi e anche a esibirsi come solista.


L’organizzazione della mostra è di ‘Action art’.
Action Art è una realtà sorta nel settembre 2009, che si propone l’obiettivo di sostenere giovani artisti emergenti, alla ricerca di visibilità sul mercato, ma privi della rappresentanza di una galleria o di un curatore. L’iniziativa nasce da una serie di appassionati del settore ed è guidata da Fabrizio Gilardi, operatore culturale e artista egli stesso.

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Action Art e Alessandro Rizzo presentano :

“Colori e atmosfere di dettagli universali”- fotografie di Luca Rovelli in mostra a Milano

- a cura di Alessandro Rizzo con la collaborazione di Fabrizio Gilardi

Luca Rovelli -  “Colori e atmosfere di dettagli universali”

 

“da Luca e Andrea”

alzaia Naviglio Grande 34, Milano

 

Puo’ un particolare diventare soggetto principale di un’opera ? E’ ciò che accade nella produzione di Luca Rovelli, autore e fotografo di professione, attento sempre a indagare e scomporre i dati di un reale sensibile nelle sue diverse parti costituenti, per poi trarne nuove forme e nuove idee che possano trovare spazi e dimensioni inesplorate

 

Ingresso libero

 

Vernissage : martedì 11 giugno dalle 18.30 alle 22.30

Durata mostra : da mercoledì 5 giugno  a martedì 9 luglio 2013

 

Orari : tutti i giorni dalle 17 alle 2 del mattino.

 

Autore : Luca Rovelli

 

Curatore :  Alessandro Rizzo con la collaborazione di Fabrizio Gilardi di Action Art

Note : organizzazione e ufficio stampa a cura di Action Art e Alessandro Rizzo www.segretidipulcinella.it

 

Genere : Arte contemporanea, fotografia, personale

 

Email : fabgilgoin@tiscali.it    alessandro.rizzo77@gmail.com 

 

Colori e atmosfere di dettagli universali

Puo’ un particolare diventare soggetto principale di un'opera? E' ciò che accade nella produzione di Luca Rovelli, autore e fotografo di professione, attento sempre a indagare e scomporre i dati di un reale sensibile nelle sue diverse parti costituenti, per poi trarne nuove forme e nuove idee che possano trovare spazi e dimensioni inesplorate. Il dettaglio diventa l'oggetto dell'opera, diventa esso stesso arte, forma artistica, espressione artistica: l'estetica e la tecnica ci portano a individuare in Rovelli un'attenzione raffinata e puntuale sul particolare che è universale, sorprendendo lo spettatore che, di fronte a una sua fotografia, evidenzierà altri oggetti connessi a una diversa idea di forma e di spazio, non evidenziata nell'opera, non esplicata, ma presente interiormente nell'osservatore.

La fotografia di Rovelli diventa, quindi, iperreale nel senso macro-artistico: la natura nelle sue perfette ripetizioni di linee, nella sua geometria equilibrata, nella sua definizione precisa, quasi derivazione di un disegno imperscrutabile ed eccezionale, e che ci porta ad avanzare verso nuovi panorami e nuove forme che danno dimensione a realtà e oggetti non percettibili, non plastici, non tangibili ma vivi e possibili, perché ideali.

I colori danno incisività all'esplicarsi dell'eclettismo nella produzione di Rovelli, dove si assapora il grande investimento che si ha nella fase post produzione, in quanto si possono trovare tratti di un superrealismo che vada oltre a un realismo esasperante e ingigantente il dettaglio del reale per, poi, portarci a esplorare una visione super reale, in un processo mentale e fantastico che parte dalla nostra impressione, dal nostro io, e che ci porta a nuovi scenari visivi, partendo dal dato, il particolare, contingente e fissato.                          (testo di Alessandro Rizzo)

 

 

 

 

Luca Giulio Rovelli nasce a Milano nel 1971 e sin da ragazzo ho sviluppato la passione per la fotografia e il disegno. Questo lo ha portato ha frequentare il Liceo Artistico prima e successivamente l'accademia di belle arti "Naba".

Ha sempre lavorato nel campo dell'immagine sia in fase realizzativa sia in quella di postproduzine, permettendogli di esprimere attraverso il canale visivi le mie percezioni di realtà

 

 

 

Action Art è una realtà sorta nel settembre 2009, che si propone l’obiettivo di sostenere giovani artisti emergenti, alla ricerca di visibilità sul mercato, ma privi della rappresentanza di una galleria o di un curatore. L’iniziativa nasce da una serie di appassionati del settore ed è guidata da Fabrizio Gilardi, operatore culturale e artista egli stesso.
Alessandro Rizzo collabora a diversi periodici cartacei e telematici quali Tam Tam, L’attualità, cinemaindipendente.it, culturagay.it, I segreti di pulcinella; è direttore responsabile della rivista ondine Le voci dell’agorà

 

 

 

 

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Action Art presenta :

FINO AL 5 LUGLIO, presso lo Spazio Emmaus, situato in via dell'Unione,in pieno centro milanese, esporremo le incisioni di Silvia Giacomini con una serata teatrale imperniata su testi di Silvia stessa

- mostra ed eventi a cura di Fabrizio Gilardi

 

 La vestale

Testo teatrale di Silvia Giacomini da lei stessa interpretato

Seguono letture poetiche da "La sirena discorde"


Al termine della rappresentazione verrà presentata l’esposizione di incisioni :
“Trasformare le cose in senso” 
(opere di Silvia Giacomini, mostra a cura di Fabrizio Gilardi)

Alle h 21 : aperitivo / buffet


Contributo per la serata Euro 15



Serata organizzata da Action Art e Spazio Emmaus



La mostra proseguirà fino al 5 luglio

 

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Simone Meneghello

"Gli opposti convivono"

- mostra fotografica a cura di Fabrizio Gilardi

Simone Meneghello -  “Gli opposti convivono”

 

“da Luca e Andrea”

alzaia Naviglio Grande 34, Milano

 

Simone Meneghello propone una serie di fotografie nelle quali compaiono diverse immagini sovrapposte come metafora del concetto di realtà composta da elementi diversi e ai nostri occhi, opposti, diversità che è vista dalle concezioni tradizionali orientali come complementarietà e coesistenza ineliminabile e quindi da accettare, e che è invece vista, semplificando e un po' per brevità, come lotta per la prevalenza di ciascuno dei due poli fino all'annientamento dell'altro, nelle concezioni di vita che si sono sviluppate dalle tradizioni delle grandi religioni monoteistiche rivelate.

 

Ingresso libero


Vernissage : giovedì 16 maggio 2013, dalle 19.00 fino a tarda sera

Durata mostra : da giovedì 2 maggio  a domenica 2 giugno 2013

 

Orari : tutti i giorni dalle 17 alle 2 del mattino.

 

Autore : Simone Meneghello

 

Curatore :  Fabrizio Gilardi di Action Art con la collaborazione di Alessandro Rizzo

Note : organizzazione e ufficio stampa a cura di Action Art e Alessandro Rizzo

http://actionart.jimdo.com

www.segretidipulcinella.it

 

Genere : Arte contemporanea, fotografia, personale

 

Email : fabgilgoin@tiscali.it

 

                                                     "Gli opposti convivono"

 

Fin dalla prima volta che ho visto le sue fotografie, Simone Meneghello, che è tra l'altro è anche musicista, mi ha consigliato di leggere il libro di Alan Watts "Il Tao – la via dell’acqua che scorre", per comprendere meglio il suo linguaggio artistico. Mi sono dunque procurato quel libro, pur essendomi nel frattempo ricordato di averlo già letto parecchi anni fa. Mi è stata allora più chiara la sua tecnica di stampare diverse immagini sovrapposte, come metafora del concetto di realtà composta da elementi diversi e ai nostri occhi, opposti, diversità che è vista dalle concezioni tradizionali orientali come complementarietà e coesistenza ineliminabile e quindi da accettare, e che è invece vista, semplificando e un po' per brevità, come lotta per la prevalenza di ciascuno dei due poli fino all'annientamento dell'altro, nelle concezioni di vita che si sono sviluppate dalle tradizioni delle grandi religioni monoteistiche rivelate. Queste affermazioni restano fondamentalmente valide pur tenendo a mente le caratteristiche mitiganti che hanno avuto nelle società occidentali l'affermarsi di correnti quali ad esempio il liberalismo e la democrazia moderna, e il continuo divenire delle stesse concezioni e prassi religiose.

Oltre a un'ottima tecnica e scelta nelle singole inquadrature, Meneghello ci offre come risultato di questo sovrapporsi generalmente di tre immagini alla volta, una serie di stampe in bianco e nero tanto armoniche da far si che, in svariati casi, potremmo avere l'impressione di trovarci di fronte a singoli scatti con particolari della realtà ripresi semplicemente in maniera insolita; ciò sarà tanto più vero quanto più sapremo osservare con sguardo libero da tecnicismi e abbandonato, in maniera da essere lontano dalla razionalità, modalità probabilmente non facili per chi è esperto di fotografia.

In questo risultato c'è molto del taoismo; cos'è infatti l'immagine finale se non la rappresentazione di una realtà come risultato più o meno armonico dell'insieme delle diverse componenti rappresentate dalle diverse immagini sovrapposte ?  In questo senso si potrebbe dire che le singole immagini che vanno a comporre l'immagine che vediamo, rappresentino anche le diverse visioni, i diversi modi di concepire la vita che vanno a comporre la realtà.

Per rafforzare il concetto degli opposti le opere in bianco nero vengono esposte a coppie, all’interno di ognuna delle quali è facile individuare delle antinomie tra chiaro e scuro, zone a righe e zone uniformi, e altre di tal fatta.

Nella mostra vengono esposte anche quattro stampe a colori di dimensioni più grandi rispetto a quelle in bianco in nero, che ci mostrano una diversa possibilità di declinazione degli stessi concetti. In questi casi infatti, le sovrapposizioni erano già presenti al momento dello scatto, e, in tal modo, si avvicinano anche al concetto del ready-made. Le immagini ritraggono parti delle travi in legno sopra le quali vengono appoggiate le barche portate a riva. Queste travi hanno su di se le tracce delle pitture e delle vernici utilizzate per la manutenzione delle barche stesse, ed essendo dette manutenzioni ripetute, in queste stampe l’immagine finale va ad assumere anche un valore di sovrapposizione temporale.

Ciò che si è fin qui affermato non esclude la validità di altre osservazioni con atteggiamenti più razionali, magari fatte in un secondo momento, che tra l'altro, proprio alla luce di una visione più chiara scaturita dalle due modalità di osservazione, potrebbero confermarci la validità del concetto della convivenza tra opposti.

 

(testo di Fabrizio Gilardi di Action Art)

 

 

 

Simone Meneghello (Milano, 1973) ha studiato al liceo artistico e poi scenografia all’Accademia di belle arti di Brera. Si occupa da sempre di fotografia. e suona il pianoforte componendo da anni musiche nelle quali ricerca un linguaggio dagli elementi fortemente innovativi. Solo di recente ha ritenuto i tempi maturi per esporre le sue opere fotografiche, cosa che è avvenuta per la prima volta nel marzo 2013 presso l’associazione Emmaus sita a Milano in pieno centro, nell’ambito di una mostra curata da Alessandro Rizzo. E’ responsabile degli aspetti creativi in una società di organizzazione eventi

 

 

 

 

 

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Action Art presenta

"Il respiro dell'immobile"

- mostra fotografica di Simone Menicacci a cura di Fabrizio Gilardi

live musicale dello stesso artista in occasione della serata di presentazione

 

 

 

Simone Menicacci : “Il respiro dell’immobile”

 

Pub “La Strada - vino letterario”

Via Carlo Patellani 4

Milano

 

Vernissage : sabato 21 aprile , dalle ore 20.30 fino a tarda sera, dalle 20 live musicale

 

Durata mostra : da sabato 21 aprile a lunedì 6 maggio 2013

 

Ingresso libero

 

Orari : da domenica a giovedì 18.00-1.00 ; venerdì e sabato 18.00-2.00

                                                                                                                                       

Curatore :  Fabrizio Gilardi di Action Art

Note : organizzazione e ufficio stampa a cura di Action Art

 

Genere : Arte contemporanea, fotografia, personale

 

Email : fabgilgoin@tiscali.it

Web :
 www.actionart.jimdo.com

 

 

 

                       Il respiro dell’immobile

 

Simone Menicacci sviluppa una ricerca che sceglie come soggetti dell’immagine le cose e mai le persone, cercando però di trattarle come avessero un anima e, forse soprattutto, una coscienza. Tutto ciò è certamente un riflesso della nostra coscienza, sta di fatto, che, in questi scatti fotografici, le cose ci sembrano quasi avere una vita e ciò crea un fascino che puo’ portarci a sentire e capire qualcosa di più su di noi, visto che tutte queste sensazioni partono da noi e sono quindi un riflesso di ciò che noi siamo.

 

 ( Testo di Fabrizio Gilardi )

 

 

Simone Menicacci è nato a Vigevano nel 1977 e attualmente vive a Castello d’Agogna (PV). Si occupa di fotografia da circa cinque anni e ha esposto in diverse realtà della sua zona. E’ anche pittore con all’attivo, tra le altre, una mostra a Milano organizzata da Action Art, e musicista di solidi studi fin da bambino che lo hanno portato a far parte di gruppi, come chitarrista e voce, spaziando tra diversi generi e anche a esibirsi come solista.

 

 

 

L’organizzazione della mostra è di ‘Action art’.

Action Art è una realtà sorta nel settembre 2009, che si propone l’obiettivo di sostenere giovani artisti emergenti, alla ricerca di visibilità sul mercato, ma privi della rappresentanza di una galleria o di un curatore. L’iniziativa nasce da una serie di appassionati del settore ed è guidata da Fabrizio Gilardi, operatore culturale e artista egli stesso

(fotografie di Paolo Pari)

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Action Art presenta :

"Il mondo utopico nel realismo fotografico" - opere fotografiche di Francesco Ponzini

- mostra a cura di Alessandro Rizzo

 

 

mostra personale di Francesco Ponzini

da “Luca e Andrea” 
Alzaia Naviglio Grande 34, Milano

Ingresso libero

Orari : tutti i giorni dalle 17 alle 2 del mattino.

Durata mostra : da giovedì 21 marzo 2013 a lunedì 22 aprile 2013
Vernissage: mercoledì 3 aprile 2013 alle ore 18,30

Autore : Francesco Ponzini

Curatore : Alessandro Rizzo www.segretidipulcinella.it

Note : organizzazione e ufficio stampa a cura di Alessandro Rizzowww.segretidipulcinella.it e di Action Art 

Genere : Arte contemporanea, personale

Email : alessandro.rizzo77@gmail.com 
fabgilgoin@tiscali.it
Web : www.segretidipulcinella.it - www.actionart.jimdo.com

Sembra quasi che il bianco e nero nelle opere di Francesco Ponzini regali quella potenza suggestiva di una produzione tutta volta a riproporre in un'ottica artistica il reale che vive nelle nostre quotidianità. Ed è la città la scenografia che accoglie e si lascia accogliere dallo scatto del giovane fotografo, così come è la stessa figura umana che vive la città e che agisce nella città a essere protagonista dei suoi lavori. Sono visi e sguardi che scrutano e che osservano penetrando con la propria espressione l'osservatore e lo spettatore: la persona diventa ciò che significava nell'etimologia greca del termine, ossia l'individuo che si pervade dell'universale, raccontandolo, esprimendolo, esplicandolo. Il vissuto e l'intimità in un quadro generale complessivo atemporale, ottima la tecnica che tende a confondere i contorni delle figure che si stagliano su un secondo piano nella città fuggente, vengono risaltati nelle rivelazioni umane di donne e uomini che comunicano la propria personalità intrisa di idee e di sogni, oltre che di tangibile esperienza vitale. Il saper cogliere la naturalezza della genuinità e della sincerità espressiva della persona nella sua dinamicità e nella sua caratteristica ci porta a valorizzare il lato umano di un'arte e di una poetica che diventa espressione di un mondo utopico, ossia di quella dimensione che trova nella tenerezza e nella delicatezza dell'essere il proprio ideale di vita e di esistenza. Nelle fotografie di Francesco Ponzini l'utopia umanistica della dimensione reale della città viene resa visibile e presente tanto da diventare prova testimoniale di come il mondo tanto agognato possa diventare esistente e sussistente. 
(testo di Alessandro Rizzo)

Francesco Ponzini è nato a Milano nel 1967.Da sempre appassionato di fotografia negli ultimi anni ha deciso di approfondire le proprie conoscenze frequentando corsi di tecnica fotografica e di esplorare le possibilità creative offerte da ottiche non convenzionali. Nelle sue opere tende a cogliere l’attimo, la luce e a volte il particolare nel tentativo di trasmettere l’emozione che lo ha portato a quello scatto. Predilige la fotografia in bianco e nero e trova nella street photography la sua espressione più spontanea.Una sua opera è stata selezionata per il concorso “Be seen in D.C.!” ed esposta alla Washington School of Photography nel marzo del 2011.

(fotografie di Silvia Giacomini)

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Action Art presenta :

serata musicale al piano con Lorenzo Bianchi

Action Art presenta :

 

 

giovedì 18 aprile, dalle ore 21.30, live di

 

 

Lorenzo Bianchi 

 

 

presso :

 

 

 La Strada – vino letterario

Via Carlo Patellani 4 (zona Porta Romana)

Milano

 

 

Lorenzo Bianchi al piano propone un viaggio attraverso i generi, sia strumentale che vocale, partendo dallo swing a classici di Ellington, Garner, Monk a puntate sui ritmi delle bossanove e dei blues, fino a grandi pezzi pop-rock di epoche più recenti e, sarà felice di terminare la serata con qualche pezzo a richiesta del pubblico, ovviamente se nel suo repertorio.  

Bianchi si é spesso esibito sulla scena milanese, anche in formazioni polistrumentali come la Delirium Jazz Band, in luoghi quali : La Scighera, El Brellin, Circolo Magnolia, Santeria, El Tombon de San Marc, Galleria Meravigli.

 


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Colgo l'occasione per ricordarvi il sito

 

http://actionart.jimdo.com

 

dove troverete tutte le info sulle nostre attività e sugli artisti da noi seguiti;
nonchè il sito personale

 

http://fabriziogilardi.jimdo.com


 

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Action Art presenta :

serata musicale con "Invitation duo"

 

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Action Art presenta:
giovedì 21 marzo 2013, dalle 20.30 alle 23.00, live dell'
 
Invitation duo
 
presso :
  
Le 3 melarance
via Orti 10 (zona Porta Romana)
Milano
 

L "Invitation duo" (Gabriella De Mango alla voce, Lorenzo Bianchi al piano) propone al pubblico un viaggio attraverso le calde sonorità del jazz. Oltre ai classici di Ellington, Garner, Monk e altri, la ricerca continua con i ritmi sostenuti di bossanove e swing. Con formazioni a volte più ampie si sono spesso esibiti sulla scena milanesi in luoghi quali : La Scighera, El Brellin, Circolo Magnolia, Santeria, El Tombon de San Marc, Galleria Meravigli.

 

 

Il tutto nell'ambito della serata di presentazione della mostra di Maura Esposito "Hic sunt leones", organizzata da Spazi Possibili e curata da Beppe Iavicoli, con inizio alle 19.30

 

Maura Esposito nasce nel 1983 a Oristano dove frequenta l'Istituto d'Arte e consegue il diploma di Maestro d'Arte prima, e quello di Maturità in Arte Applicata poi. Nel 2001 fonda il gruppo artistico B.E.M.s.n.c. col quale partecipa a diverse collettive di pittura e arti visive, quattro anni dopo si trasferisce a Torino per frequentare l'Accademia Albertina di Belle Arti, dove segue i corsi di grafica d'arte.
Nel 2008 fonda il gruppo artistico TeatroBalocco con Silvia Testa, con la quale
realizza un cortometraggio su un racconto scritto a quattro mani con lei, e partecipa a diversi concorsi e mostre nell'ambito della performance, del video e delle installazioni interattive e sonore. Nel 2009 si trasferisce a Milano dove termina i suoi studi in grafica d'arte all'Accademia di Belle Arti di Brera, collabora inoltre con la rivista Just Kids gestendo una rubrica di poesia e immagini chiamata "La Dimensione Eroica Del Microbo".

Dopo le più svariate sperimentazioni in campo artistico, recentemente Maura ha deciso di ritornare alla tecnica del collage, percepita più affine alle sue esigenze espressive.

Agglomerando immagini eterogenee recuperate dalle fonti più disparate (riviste, libri di storia dell’arte, archivi web) l’artista realizza collage dal forte rigore compositivo all’interno dei quali le figure giustapposte riescono a rivivere di nuovi significati creando soluzioni suggestive e talvolta inaspettate persino per l’artista stessa.

 

La mostra sarò visitabile fino al 24 aprile

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Action Art presenta :

"Trasformare le cose in senso" incisioni di Silvia Giacomini

- mostra a cura di Fabrizio Gilardi con la collaborazione di Alessandro Rizzo

Silvia Giacomini -  “Trasformare le cose in senso”

 

“da Luca e Andrea”

alzaia Naviglio Grande 34, Milano

 

Tutti gli umani sono dei cercatori e, tra essi, gli artisti sono cercatori per eccellenza.

In Silvia Giacomini la ricerca viaggia alta e ciò è evidente già nelle tecniche scelte dall’artista. L’arte incisoria, sia nel divenire che nei risultati, è piena di articolazioni e di storia che sconfina negli albori della preistoria.

 

Ingresso libero

 

Orari : tutti i giorni dalle 17 alle 2 del mattino.

Vernissage : giovedì 7 marzo 2013, dalle 18.30 fino a tarda sera

Durata mostra : da venerdì 1 marzo a mercoledì 20 marzo 2013

 

Autrice : Silvia Giacomini

 

Curatore :  Fabrizio Gilardi di Action Art

Note : organizzazione e ufficio stampa a cura di Action Art e Alessandro Rizzo www.segretidipulcinella.it

 

Genere : Arte contemporanea, incisioni, personale

 

Email : fabgilgoin@tiscali.it

 

Web :  http://actionart.jimdo.com 
 

 

                                                  Trasformare le cose in senso

 

Tutti gli umani sono dei cercatori e, tra essi, gli artisti sono cercatori per eccellenza.

In Silvia Giacomini la ricerca viaggia alta e ciò è evidente già nelle tecniche scelte dall’artista. L’arte incisoria, sia nel divenire che nei risultati, è piena di articolazioni e di storia che sconfina negli albori della preistoria.

I soggetti delle composizioni della Giacomini ci possono apparire connessi al Surrealismo, ma  negli intenti sono quanto di più lontano; vi è una premessa che è in effetti assimilabile : quella dell’uscita dal razionale, ma il fine della fase successiva è nel Surrealismo quello di favorire una migliore, più approfondita cognizione della realtà, mentre qui si cerca di farci cogliere un’essenza metafisica delle cose e, in questo senso, ci troviamo più vicini alla corrente della Metafisica novecentesca..

Nel descrivere la sua ricerca Silvia Giacomini usa talvolta la parola numinoso. Ci è utile approfondire questo raro aggettivo,  poiché esso fornisce un elemento decisivo nell’interpretazione dell’opera di quest’artista e, dunque, riportiamo la definizione che ne dà il vocabolario Treccani : “Termine coniato dal teologo tedesco Rudolf Otto nella sua opera Das Heilige (Il sacro, 1917), e da lui introdotto nella filosofia e nella storia delle religioni per indicare l’esperienza peculiare, extra-razionale, di una presenza invisibile, maestosa, potente, che ispira terrore ed attira: tale esperienza costituirebbe l’elemento essenziale del sacro e la fonte di ogni atteggiamento religioso dell’umanità.”.

Il titolo della mostra vuole mettere in rilievo un altro aspetto primario della ricerca artistica di Silvia Giacomini che puo’ essere declinato con diverse sfumature : saranno le cose a venire rese più sensibili, più decifrabili o invece si tratterà di tentare di dare un verso a cose che hanno già una direzione o piuttosto di cercare una sensualità in senso anche erotico alle immagini ?

La risposta che proponiamo in questa breve nota, e che forse un po’ genericamente racchiude le varie sfaccettature e anche la vita dell’umanità, è il trasformare le cose in un qualcosa che dia significato alla vita stessa.

(testo di Fabrizio Gilardi)

 

 

 

Silvia Giacomini (Busto Arsizio, 1976) si occupa da parecchi anni di incisione oltre a essere attrice di teatro e scrittrice. Si è diplomata nel 1997 alla scuola di teatro “Il metodo” del gruppo degli Atecnici col quale ha poi lavorato per alcuni anni in diversi spettacoli proseguendo poi l’attività con altre compagnie. Dal 2000 ha costituito una  propria compagnia di nome “I desideranti” dove spesso lavora su testi da lei stessa scritti.

Nel 2004 ha iniziato a frequentare corsi di incisione e disegno presso la scuola serale degli Artefici dell’Accademia di Brera  e nel 2007 ha tenuto una mostra personale di incisioni a Milano, presso uno degli atelier dell’alzaia Naviglio Grande. In seguito ha partecipato a tre mostre collettive, sempre  a Milano, alla galleria Zamenhof e allo spazio Contr’Aria.

(editing dell'immagine di Viola Colucci)

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Action Art presenta :

"Miti di tutti" opere di Kadhum

in mostra a Milano, presso "La Strada-vino letterario", a cura di Fabrizio Gilardi

Kadhum – “Miti di tutti”

 

Pub “La Strada - vino letterario”

Via Carlo Patellani 4

Milano

 

Vernissage : mercoledì 6 febbraio con presenatzione opere serigrafate su t-shirt e su carta, dalle ore 19.30 fino a tarda sera

 

Durata mostra : da domenica 3 febbraio a giovedì 21 febbraio 2013

 

Ingresso libero

 

Orari : da lunedì a giovedì dalle 18 all’una della notte, venerdì e sabato dalle 18 alle 2; la domenica dalle 18 all’una della notte.

                                                                                                                                       

Curatore :  Fabrizio Gilardi di Action Art

Note : organizzazione e ufficio stampa a cura di Action Art

 

Genere : Arte contemporanea, pittura, serigrafia, personale

 

Email : fabgilgoin@tiscali.it

Web : http://actionart.jimdo.com   

                                                                      Miti di tutti

 

La ricerca di Kadhum espressa nella serie “Black on white” è debitrice dell’interesse verso la fotografia. I contenuti si rifanno alla pop art sia nei soggetti che nelle tecniche e nei supporti. Si tratta infatti, di dipinti su tela ma spesso anche di opere che si avvalgono della serigrafia eseguita personalmente dall’artista su supporti più popolari quali carte e magliette di cotone., e che rappresentano miti internazionali (il pulmino T1 della Volkswagen), italiani (la 500 e la Vespa) e milanesi (il tram) ripresi da diverse prospettive.

 

Kadhum (Baghdad 1961) vive a Milano dalla fine degli anni 80. Si appassiona alla fotografia fin da bambino, attività della quale il padre e gli zii si occupavano professionalmente, e vive immerso nell’ambiente artistico della capitale irachena. Negli anni dell’adolescenza, apre uno studio di calligrafia, fotografia e pittura, Si trasferisce in Italia nel 1979 e si iscrive alla facoltà di ingegneria seguendo i desideri della famiglia ma, dopo pochi anni, la sua passione prende il sopravvento, inizia studi di storia dell’arte e riprende a dipingere seguendo una ricerca nel campo dell’astrattismo informale che riscuote un buon successo.

Trascorre buona parte degli anni 90 svolgendo attività lontane dal mondo dell’arte, spesso utilizzando le lingue che ha nel frattempo appreso, continuando però a frequentare mostre e fiere.

Riprende a esporre nei primi anni dopo il 2000 approfondendo, con opere tridimensionali e performative, gli aspetti connessi ad alcune parole dal significato molto potente e alla loro forma scritta. Sono di questo periodo le partecipazioni alle mostre e agli eventi svoltisi all’ex Ticosa di Como (2003), alla galleria Artmakers di Stoccolma (2004), a Cassinetta di Lugagnano (Mi) la sera dell’11 settembre 2004, allo show room UAU di Alghero nel 2005.

Negli anni successivi Kadhum si è impegnato in una ricerca di tipo figurativo dai contenuti  pop, che ha la particolarità di esprimersi attraverso l’utilizzo del nero su sfondo bianco e, spesso, del grigio nelle sue varie tonalità, riavvicinando così l’artista alle sue origini fotografiche. In questa parte del suo percorso Kadhum ha esposto con ottimi riscontri, anche di mercato, in diverse realtà soprattutto della zona Navigli di Milano ed è seguito da una nota galleria milanese.

L’artista di origine irachena non ha peraltro abbandonato le sue ricerche precedenti e ha effettuato una performance dal titolo “I need love” per 3 giorni consecutivi nel giugno 2009, tra Giardini di Castello, Arsenale e le calli di Venezia, in occasione della Biennale d’arte. In essa Kadhum stabiliva un contatto diretto con il pubblico che spesso arrivava a strette di mano, abbracci e alla compilazione di un questionario da parte dello spettatore, relativo alle sensazioni e considerazioni suscitate in lui dalla performance.

 

 

 Art è una realtà sorta nel settembre 2009, che si propone l’obiettivo di sostenere giovani artisti emergenti, alla ricerca di visibilità sul mercato, ma privi della rappresentanza di una galleria o di un curatore. L’iniziativa nasce da una serie di appassionati del settore ed è guidata da Fabrizio Gilardi, operatore culturale e artista egli stesso. Con l’andare del tempo Action Art ha allargato la propria sfera di azione all’attività di ufficio stampa e all’organizzazione di eventi nel campo della letteratura e, più in generale, della cultura.

(fotografie di Paolo Pari)

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Alessandro Rizzo e Action Art presentano :

"Narrazioni di una nuova oggettivistica"- mostra pittorica di Simone Menicacci

- a cura di Alessandro Rizzo con la collaborazione di Fabrizio Gilardi



Simone Menicacci - "Narrazione di un nuova oggettivistica"

“da Luca e Andrea” 

 alzaia Naviglio Grande 34, Milano

Ingresso libero

Orari : tutti i giorni dalle 17 alle 2 del mattino.

 

Vernissage: martedì 15 gennaio dalle ore 19,30 fino a tarda sera

Durata : mostra allestita da martedì 8 gennaio a giovedì 28 febbraio 2013

Autore : Simone Menicacci

Curatore : Alessandro Rizzo in collaborazione con Fabrizio Gilardi

 

Organizzazione e ufficio stampa a cura di Alessandro Rizzowww.segretidipulcinella.it e di Action Art 

Genere : Arte contemporanea, personale

Email : alessandro.rizzo77@gmail.com 
fabgilgoin@tiscali.it

Tel.3277881164

Web : www.segretidipulcinella.it - www.actionart.jimdo.com


”Narrazione di una nuova oggettivistica”

 

Simone Menicacci è un artista a tuttotondo. È musicista e ama coltivare una delle sue passioni più spiccate: la pittura. Si apprezza in lui una dimensione poetica che nasce percettivamente da un suo percorso personale, collocandosi fuori da ogni connotazione scolastica o da ogni categoria artistica specifica. Il suo incontro con la pittura avviene casualmente, riprendendo una sua primitiva inclinazione. La narrativa nella sua produzione si esplica apparentemente come un itinerario in una oggettistica spesso con risvolti onirici e surreali, in cui la figura, quasi sempre elemento presente nella nostra quotidianità e nell'incessante trascorrere alienante della vita umana, diventa protagonista, suggestione di messaggi che vanno oltre la superficie, ed è delineata in modo preciso e attento. La sobrietà e l'essenzialità del dipinto ci porta a indagare negli interstizi e nella nudità semplice dell'oggetto, panorami che inducono a riflettere su temi che colpiscono la precarietà dell'esistenza: è così, per esempio, in “Protezione oppressione” dove i contrasti estetici e sostanziali del quadro ci propongono scenari di analisi e di approfondimento non banali. Ed è nel gioco delle forme e nel combinarsi con il contesto circostante che si evidenziano le conflittualità di una quotidianità: l'oggetto ci invita a riflettere su noi stessi, diventando, nella calibratura dei colori e delle luci, quasi parte integrante dell'individuo. L'iperrealismo di Simone , seppure risulti riduttiva la definizione, nasce da un'attenzione minimale ai particolari che formano l'oggetto, portando a celebrare l'elemento reale e di comune utilizzo, partendo da un'elaborazione artistica della sua fotografia, portandoci a immetterci ed esplorare un “super reale”, proprio perchè parte dal dato empirico, conducendo poi lo spettatore in una dimensione che va oltre il reale, divenendo quasi introspettiva, psicologica, di certo intellettiva. Simone riesce a ridare senso e significato, quasi fossero poeticamente dei significanti, a oggetti comunemente non riconosciuti nella loro valenza poetica e lirica, rivisitati in un'originalità tale da rendere fondamentale ogni loro minimo dettaglio. 

(testo di Alessandro Rizzo)

Tra le esposizioni alle quali Simone Menicacci ha partecipato soprattutto nel nord d’Italia, ricordiamo:
12 e 13 maggio 2007 – Manifestazione “En plain air” Arte sul Naviglio Alzaia Naviglio Grande – Milano (MI)
29 maggio – 22 giugno 2007 Esposizione collettiva Galleria d’Arte Artelier Via Paolo Frisi 12 – Milano (MI) con pubblicazione di opere su Magazine “OK Arte Milano” giugno-luglio 2007
1/15 Aprile 2008 – Esposizione collettiva “Le colour de l’Italie” Espace Arsinoe Montmartre PARIGI FRANCE
24 giugno – 15 luglio 2008 Esposizione personale “Oltre la quotidianità..” Ristorante Mediaset 46 – Cologno Monzese (MI)
22 ottobre – 1 novembre 2009 Esposizione dell’opera “Abbraccio” nel palazzo della Permanente di Milano, per essere arrivato nella finale nazionale del premio Arte 2009. Premio indetto dalla rivista Arte Mondadori
3 novembre 2009 – Intervistato nella trasmissione Pomeriggio Italia su Canale Italia con presentazione di alcune sue opere.
4 settembre – 12 settembre 2010 Esposizione personale “Il solito, nuovo, mondo” Palazzo del Moro, Mortara.
23 ottobre – 31 ottobre 2009 Selezionato per la partecipazione della “Biennale di Lecce”

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Action Art presenta :
  
Questa sera, giovedì 24 gennaio 2013, dalle 20.30 alle 22.30, live della
 
Delirium jazz band
 
presso
 
Le 3 melarance
via Orti 10 (zona Porta Romana)
Milano
 

Il repertorio della Delirium jazz band è molto ricco e variegato, ma il “core” sta nel jazz tradizionale, nello swing,

guardando con affetto particolare ai grandi del genere come Django Reinhardt, Duke Ellington, Thelonious Monk, Charles Mingus, Charlie Parker…

La Delirium Jazz Band ha registrato nell’Aprile 2011 un album (“Volume Uno”) basato quasi interamente su composizioni originali.

 

Il tutto nell'ambito della serata di presentazione della mostra "Pets and love - Gli aristocani e i nobilgatti di Daniela Ria", organizzata da Spazi Possibili e curata da Beppe Iavicoli, con inizio alle 19.30

 

Daniela Ria, milanese di nascita e bergamasca di adozione, si è fatta interprete dell’amore di tanti per il proprio animale e con umorismo ha creato la preziosa serie degli Aristocani e Nobilgatti.

 

La mostra sarà visitabile fino al 6 marzo

 

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La razza umana non puo' sopportare troppa realtà  (T.S. Eliot)

 

ActionArt

Milano

Italia

 

Si puo' essere più furbo di un altro ma non più furbi di tutti gli altri.  (Francois de la Rochefoucauld)


(vignetta di Massimo Cavezzali)




Chissà perché, la stupidità è una malattia di cui soffrono sempre gli altri                          (Fabrizio Gilardi)